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Gay & Bisex

La sottile perversione per mio fratello maggiore


di lonchite
12.02.2017    |    9.783    |    0 8.8
"La mia vita sessuale era appagata dal cazzone di mio fratello che mi soddisfava a pieno..."
Da giovane mi sono sempre considerato timido, imbranato e impacciato con gli altri e infatti il sesso vero l'ho conosciuto piuttosto tardi, intorno ai 19/20 anni e grazie a mio fratello maggiore. Sin dalle prime pulsioni sessuali sono sempre stato attirato dai bei maschioni muscolosi e pelosi e mi segavo furiosamente immaginando improbabili avventure. Ho un fratello più grande che è esattamente il contrario di me: Matteo, 27 anni, bello, alto e prestante con un corpo perfetto, sciupa femmine e scopatore incallito. Matteo aveva un corpo muscoloso, con una bella peluria che dal petto scendeva con una sottile lingua sexy di pelo e si allargava verso l’inguine. E poi un gran bel cazzo, di quelli importanti, di quelli grossi e nodosi, enorme, svettante e pulsante, con due palle pelose e ricche di succo. Nelle mie vorticose seghe solitarie centinaia di volte avevo fantasticato di leccare, adorare smanettare il suo cazzone. Ero al primo anno dell'università e lui già lavorava in proprio come idraulico e non aveva una ragazza fissa passando da una fichetta all'altra. Avevamo preso in affitto un minuscolo appartamento nella periferia della grande città del Nord in cui lui lavorava ed io studiavo. Non ho mai dialogato tanto con mio fratello, perchè, in verità c'era poco da condividere... eccetto una cosa, ma a sua insaputa: mi piaceva annusare e toccare i fazzolettini imbrattati di sborra che buttava nel cestino dopo essersi segato. Alcune volte trovavo pure i preservativi usati da mio fratello quando scopava in casa nostra: pieni di sborra e così invitanti... Una piccola perversione che però mi faceva godere tanto: sentire l'odore intenso, aspro e dolce del suo seme e pensare di berlo direttamente alla fonte mi portava a segarmi per ore e ore. Mi inculavo perfino con un dildo lubrificato dal suo seme e godevo come non mai. Sono persino arrivato ad assaggiare le sua sborrate, trovandole deliziose ed eccitanti. In effetti la cosa stava diventanto un tantino morbosa, ma io vivevo solo per la sborra ed il cazzo di mio fratello. Alcune volte, di nascosto, lo spiavo mentre si segava il bel cazzone grosso e nodoso e finiva sempre in un'abbondante sborrata a schizzi densi e bianchi che spesso gli imbrattavano perfino i capelli: quanto mi sarebbe piaciuto leccare quel nettare! E questo durò per parecchi mesi sino a quando lui mi trovò mentre svuotavo e maneggiavo un suo preservativo riempito ben bene. Venne giù il mondo! Mi disse le cose più brutte che si potevano sentire ma io ero quasi inebetito forse succube della sua potenza. Il giorno dopo il fattaccio, me lo ricordo molto bene, irruppe nell'appartamento mentre stavo studiando con altri due suoi amici, tutti maschioni arrapanti e arrapati. Erano i suoi colleghi di lavoro: Lorenzo, sui 20 anni, piccoletto ma pelosissimo, testa rasata e barba nerissima ricciolina e un gran bel cazzone incurvato all’insù; poi l’altro, Enrico 26 anni un omone di quasi due metri barba folta ed ispida peli rossicci e con un cazzo piccolo ma larghissimo (indice, medio e anulare messi assieme, assurdo!) e con cappellona a fungo gigante, che non avevo mai visto. Mio fratello mi disse che bisognava castigarmi e che era giunta l'ora che provassi dei veri cazzi che mi avrebbero annegato di sborra. E fu proprio così: lui e i suoi amici mi scoparono a turno in bocca scaricandomi a più riprese fiotti densi e bianchi di crema calda che io mandavo giù nel più completo stordimento. Ciucciavo con forza quei cazzoni che avevo sempre visto in video, portando all'orgasmo più volte i baldi giovanotti. Non erano mai sazi. In particolare il priapone di Lorenzo mi sbatteva la sua enorme mazza ricurva sul viso, pretendendo che la ingoiassi tutta cappella compresa: io godevo e godevo voglioso ancora e ancora di essere annegato di sborra. Ma la sorpresa più grande fu quando mio fratello mi inculò a forza, facendomi malissimo e tra le mie urla mi sborrò dentro con tale forza che quando ne uscì, dal culo schizzaro fuori fiotti che mi colarono sulle gambe e non mi persi nemmeno una goccia. A turno venni scopato anche dagli altri che mi infilzavano senza pietà con i loro cazzoni duri e vibranti. Mio fratello dirigeva il “traffico” ed io godevo appieno della situazione.
Andarono avanti un paio d’ore, dopo di che, esausto, venni pure io schizzandomi oltre i capelli e imbrattando la testiera del letto.
Da quel giorno diventai lo svuota palle di mio fratello che, al posto di segarsi, chiamava me per un ricco pompino mattutino. Mi bastava. La mia vita sessuale era appagata dal cazzone di mio fratello che mi soddisfava a pieno. Questa intensa perversione durò altri quattro anni sino a che mi laureai e lasciai la nostra alcova per trasferirmi in altra città ed iniziare la mia vita. Lui si è poi sposato e ha messo su famiglia. Non abbiamo fatto più sesso assieme e mai si venne a sapere dei nostri giochini perversi. Oggi, dopo più di 35 anni da quel meraviglioso periodo, ricordo con struggente nostalgia mio fratello che oggi non c'è più: l'ho sempre ringraziato e lo ricorderò nel mio cuore in quanto, in quel periodo di intimità familiare, grazie a lui mi sono svegliato e ho trovato fiducia in me stesso, vivendo poi con naturalità la mia vita sessuale.
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